-
Cos’è l’osteopatia? Cosa fa l’osteopata?
L’ osteopata è il professionista che si è diplomato in osteopatia, una terapia manuale che nasce negli stati uniti alla fine del 1800, che ha la particolarità di considerare il corpo umano come un insieme di sistemi interconnessi e integrati. Il padre dell’osteopatia è un medico di nome A.T.Still. La visione osteopatica del paziente è dunque globale, così come l’approccio al sintomo o al problema per cui il paziente contatta l’osteopata. Ecco che un dolore all’anca può dipendere da uno squilibrio generato da una caduta avvenuta anni prima, o un dolore ad una spalla avere una relazione con un viscere dell’addome. In pratica, pur valutando e trattando la sede del…
-
Che differenza c’è tra Osteopata e Fisioterapista?
L’osteopatia è stata riconosciuta come professione sanitaria ma ad oggi non c’è un percorso universitario che forma il professionista così come avviene per il fisioterapista. La formazione avviene tramite scuole private certificate (UNI ISO 21001:2018, UNI EN 16686:2015, UNI EN ISO 9001:2015), che hanno la durata di 5 anni. Verrà istituito a breve il corso di laurea e la differenza sarà che l’osteopatia si occuperà solo di terapia manuale nell’ambito della prevenzione mentre la fisioterapia più dell’ambito riabilitativo e della rieducazione funzionale. In realtà non è chiaro come in pratica saranno suddivise le formazioni e poi le professioni. Ad oggi la differenza è legata all’approccio. Spesso la fisioterapia classica tende…
-
Facciamo chiarezza sull’osteopatia!
“Sono andato dall’osteopata per il dolore alla spalla destra e mi ha trattato il fegato”, “l’osteopata ha detto che il mal di schiena dipende dal mio rene sinistro”, “l’osteopata mi ha messo le mani sulla testa e il mio acufene si è ridotto”, “il click alla mandibola è legato ad uno squilibrio cranico”. Queste sono frasi comuni che si sentono dire ad amici e parenti, quando si rivolgono all’osteopata ma è bene chiarire alcuni punti che da professionista sanitario mi coinvolgono direttamente. Come possiamo spiegare queste affermazioni in modo razionale? Le strutture viscerali hanno legamenti, punti di ancoraggio e rapporti anatomici con il sistema muscolo-scheletrico. Inoltre alcuni visceri presentano connessioni…
-
L’importanza di una visione sanitaria in collaborazione con medici specialisti e altri professionisti sanitari
In alcuni casi l’approccio osteopatico tende ad essere integralista e troppo esclusivo. Le ridotte evidenze scientifiche la fanno scontrare con la medicina classica che invece esige evidenze cliniche e terapeutiche oggettive. Detto questo vedo l’osteopatia come uno strumento da inserire nella pratica quotidiana, un approccio globale al paziente che però può e deve integrarsi con tutti gli altri strumenti terapeutici che il fisioterapista ha a disposizione. Mi riferisco alle terapie fisiche, linfodrenaggio, altre tecniche manuali, esercizio terapeutico e rieducazione funzionale. L’altro aspetto importante è capire quando c’è bisogno di un consulto medico specialistico (ortopedico, neurologico, reumatologico, fisiatrico, odontoiatrico) o di un altro professionista (podologo, logopedista, psicologo, dietista…). Diventa fondamentale valutare…
-
Disfunzione osteopatica e alterazione degli schemi motori
La disfunzione osteopatica è definita come l’alterata mobilità di una struttura anatomica. La disfunzione, soprattutto se cronica innesca dei meccanismi a cascata che nel tempo portano a danni collaterali. In pratica una disfunzione osteopatica genera delle alterazioni funzionali, biomeccaniche e metaboliche locali e nel tempo ha effetti a distanza con disfunzioni secondarie, adattamenti e compensi. Si vengono a creare tre condizioni: A le alterazioni metaboliche e funzionali locali portano effetti negativi sul tessuto in prossimità della disfunzione come scarso apporto di sangue e ossigeno, stasi di fluidi, ipomobilità e rigidità, fino alla fibrosi e alterazioni anatomiche. B possono comparire disfunzioni osteopatiche secondarie a distanza come conseguenza della disfunzione primaria. …